Per funzionare in modo corretto il nostro organismo ha bisogno delle giuste quantità di glucosio, la principale fonte energetica pressoché indispensabile per le cellule. Quando i valori di glucosio nel sangue, ovvero la glicemia, diventano eccessivi si parla di iperglicemia, o glicemia alta. Si tratta di una condizione da non sottovalutare in quanto, se si protrae nel tempo, può avere diverse conseguenze negative sulla salute. Con opportuni accorgimenti nello stile di vita e, quando opportuno, con farmaci mirati, è possibile una correzione dell’iperglicemia, per tornare a livelli di zuccheri nel sangue nella norma.
La causa più nota è il diabete, tuttavia anche altre condizioni sono in grado di provocare un’iperglicemia acuta o cronica.
Cos’è l’iperglicemia
Di solito si parla di iperglicemia quando i livelli di glucosio nel sangue sono superiori a 125 mg/dl a digiuno e superiori a 180 mg/dl 2 ore dopo il pasto. È necessario però porre attenzione anche a livelli di glicemia a digiuno compresi tra 100 e 125 mg/dl, tipici di una condizione detta prediabete, definita da molti come “l’anticamera” del diabete. Infatti, questi valori di glicemia, se protratti nel tempo, possono aumentare il rischio di sviluppare iperglicemia vera e propria e quindi anche diabete. Tuttavia, con interventi adeguati è possibile far tornare la glicemia a livelli considerati nella norma, scongiurando così il rischio di diabete.
Se è vero che il diabete mellito è la causa più nota e comune di iperglicemia, è anche vero che numerose altre condizioni sono in grado di provocare sia un’iperglicemia transitoria (acuta) sia un’iperglicemia persistente (cronica).
Le cause
I fattori che contribuiscono all’iperglicemia comprendono la ridotta secrezione di insulina, la ridotta utilizzazione del glucosio e l’aumentata produzione di glucosio.
Accanto all’iperglicemia legata al diabete, esistono anche forme di iperglicemia non diabetica. Tra queste rientra la cosiddetta iperglicemia da stress, che può verificarsi in condizioni di stress fisico importante, per esempio, in caso di un infarto o un ictus o dopo un intervento chirurgico (in questi casi si parla anche di iperglicemia reattiva).
Altre malattie e condizioni, anche se più rare, che possono causare iperglicemia sono per esempio:
- acromegalia
- malattie renali a lungo termine
- sindrome di Cushing
- ipotiroidismo
- pancreatite.
Episodi occasionali di iperglicemia possono verificarsi anche nel neonato e in bambini e giovani adulti durante il picco di crescita.
In genere episodi di iperglicemia lievi non destano particolare preoccupazione e possono essere gestiti abbastanza facilmente.
In caso di sindrome iperglicemica iperosmolare il coma è la conseguenza neurologica più grave, motivo per cui, in presenza di sintomi sospetti, è fondamentale recarsi in pronto soccorso per una terapia d’urgenza.
I sintomi dell’iperglicemia
I sintomi di iperglicemia grave sono diversi ma i più caratteristici sono:
- poliuria, ovvero l’aumento della quantità di urina emessa durante la giornata
- polidipsia, cioè l’aumento della sete
- perdita di peso.
Altri possibili disturbi comprendono:
- secchezza della bocca e della gola
- visione offuscata
- sensazione di stanchezza
- infezioni ripetute, come cistite e infezioni cutanee
- mal di testa.
Per contro l’ipoglicemia, ovvero l’abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue al di sotto di 70 mg/dl, si manifesta con sensazione di fame, tremori, giramenti di testa e, se si verifica durante il sonno, con eccessiva sudorazione, disturbi del sonno, sensazione di stanchezza e confusione al risveglio.
Cosa fare in caso di iperglicemia
È di fondamentale importanza trattare l’iperglicemia, cercando di mantenere i livelli di glucosio nel sangue il più possibile vicino ai valori di riferimento per evitare complicanze di questa condizione.
Gli obiettivi del trattamento dell’iperglicemia comportano l’eliminazione dei sintomi correlati e la riduzione delle complicanze a lungo termine.
Nel caso di prediabete e diabete di tipo 2 è importante innanzitutto modificare il proprio stile di vita, intervenendo sulla dieta e su altri fattori, dall’attività fisica al fumo, nonché, quando opportuno, assumendo farmaci o integratori per iperglicemia mirati.
Dieta per l’iperglicemia
I principali accorgimenti da prendere per prevenire gli episodi di iperglicemia e mantenere i livelli di glucosio nel sangue il più possibile vicini ai valori normali sono:
- seguire una dieta povera di zuccheri e ricca di sostanze vegetali (frutta e verdura)
- praticare una regolare attività fisica moderata
- tenere sotto controllo il peso corporeo
- controllare con regolarità i livelli di glicemia nel sangue.
Per quanto riguarda in particolare l’alimentazione, per mantenere la glicemia nei valori di riferimento è importante seguire una apposita dieta, attenendosi a pasti regolari. Un piano dietetico attento è molto importante anche per le donne che presentano iperglicemia in gravidanza.
Un regime alimentare sano, oltre permettere di controllare meglio la glicemia, aiuta a gestire il peso corporeo e a controllare i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, a partire dall’ipertensione e dall’ipercolesterolemia (livelli elevati di colesterolo nel sangue).
Cosa mangiare
Le principali linee guida per il diabete raccomandano l’assunzione di cibi ricchi di fibre, latticini a basso contenuto di grassi, pesce e grassi “buoni”.
Le fibre alimentari moderano la digestione dei cibi e aiutano a controllare i livelli di glucosio nel sangue. I principali alimenti ricchi di fibre comprendono: verdura, frutta, noccioline, legumi e cereali integrali.
Tra le fonti proteiche raccomandate rientra in particolare il pesce, soprattutto salmone, sgombro, tonno e sardine. Oltre a essere fonte di proteine, questi pesci contengono acidi grassi omega-3 che hanno un ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari.
I cibi da evitare
L’iperglicemia rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, per cui un regime alimentare a basso contenuto di grassi nocivi può essere d’aiuto. In particolare si raccomanda di limitare il più possibile:
- i grassi saturi, contenuti in burro, grasso animale, insaccati, salumi, olio di cocco e di palma ecc.
- grassi trans, di cui sono ricchi prodotti da forno, margarine ecc.
- colesterolo, presente in latticini interi, tuorli d’uovo, fegato e altre frattaglie.
Meglio inoltre evitare gli zuccheri aggiunti, come quelli presenti nelle bibite e nei dolciumi.
Fonti
- Hyperglycemia. StatPearls 2023. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK430900/
- https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/i/iperglicemia#link-approfondimento
- Le emergenze in diabetologia. https://www.siditalia.it/component/jdownloads/send/6-syllabus/11-le-emergeneze-in-diabetologia
- Istituto Superiore di Sanità. Ipoglicemia. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/i/ipoglicemia
- https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/diabetes/in-depth/diabetes-diet/art-20044295