È ormai assodato che dormire poco e male può avere diverse ricadute negative per la salute. Per esempio si è visto che la mancanza di sonno aumenta il rischio di malattie croniche, come per esempio il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’obesità e la depressione.
Per quanto riguarda in particolare la glicemia, è stato dimostrato che la mancanza di sonno è uno dei fattori in grado di compromettere il mantenimento entro la norma dei livelli di glucosio nel sangue. Infatti, alcuni studi suggeriscono che la parziale privazione di sonno acuta o cronica possa causare un’alterata tolleranza al glucosio e una ridotta sensibilità all’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che consente il passaggio del glucosio dal sangue all’interno delle cellule. Al contrario, l’estensione del sonno è risultata in grado di migliorare il metabolismo del glucosio.
I meccanismi attraverso cui il sonno notturno influenza i livelli di glicemia del giorno successivo rimangono però ancora sconosciuti. A questo proposito, alcuni ricercatori hanno scoperto un possibile ruolo di specifiche onde cerebrali del sonno profondo non-REM.
Il ruolo delle onde cerebrali
Incrociando i dati ottenuti dalla polisonnografia notturna e dalle misurazioni del glucosio del mattino successivo, è emerso che la combinazione di due tipi di onde cerebrali predice un aumento della sensibilità all’insulina, responsabile di una riduzione dei livelli di glicemia al risveglio.
Questi dati potrebbero avere importanti implicazioni: le onde cerebrali del sonno profondo potrebbero infatti essere utilizzate come indicatore dell’omeostasi del glucosio il giorno successivo con una sensibilità maggiore rispetto ai tradizionali parametri del sonno, e dunque rappresentare un fattore predittivo del controllo glicemico con possibili implicazioni terapeutiche nella iperglicemia. Inoltre, la scoperta di tecnologie in grado di modificare le onde cerebrali durante il sonno profondo potrebbe favorire una migliore gestione dei livelli di glucosio nel sangue.
Rimane comunque necessario non sottovalutare l’importanza di un buon riposo notturno, non soltanto per il controllo della glicemia. Per favorire una corretta igiene del sonno è importante seguire pochi e semplici consigli, come per esempio:
- coricarsi solo quando si sente il bisogno di dormire
- spegnere subito la luce
- non leggere o guardare la tv a letto
- evitare di addormentarsi sul divano guardando la tv
- se non si riesce a prendere sonno in breve tempo, rimanere a letto e fare esercizi di rilassamento e di contrazione dei principali gruppi muscolari in modo sincrono alla respirazione
- se non ci si addormenta in 20 minuti, alzarsi ed andare in un’altra stanza a rilassarsi fino a quando non si sente il bisogno di dormire
- non dormire durante la giornata
- la sera mangiare leggero, evitare fumo, eccesso di alcolici e attività fisica intensa
- prima di coricarsi, cercare forme di rilassamento
- smettere di lavorare o di svolgere attività coinvolgenti almeno un’ora prima di andare a dormire.
Fonti
- https://www.cdc.gov/sleep/about_sleep/chronic_disease.html#print
- https://www.cell.com/cell-reports-medicine/fulltext/S2666-3791(23)00219-7?_returnURL=https%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS2666379123002197%3Fshowall%3Dtrue
- https://news.berkeley.edu/2023/07/07/new-research-finds-deep-sleep-brain-waves-predict-blood-sugar-control/
- https://www.simg.it/Riviste/rivista_simg/2009/05_2009/2.pdf