Mantenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue è importante per proteggere la salute. Dato che il glucosio ematico aumenta dopo i pasti, il primo modo per evitare innalzamenti eccessivi è agire sull’alimentazione.
Quando la situazione è già in parte scappata di mano, un alimento in particolare sembra poter aiutare a correre ai ripari. Si tratta della quinoa, uno pseudocereale che secondo diversi studi è un prezioso alleato di chi ha ricevuto una diagnosi di prediabete.
Cos’è il prediabete
Come suggerito dal suo nome, il prediabete è una condizione che precede lo sviluppo del diabete di tipo 2. In genere si tratta di un problema asintomatico che può però essere svelato da un semplice esame del sangue. Infatti, nel prediabete i livelli di glucosio ematico (la cosiddetta “glicemia”) sono leggermente superiori alla norma.
In particolare, mentre in condizioni normali la glicemia a digiuno è compresa tra 70 e 99 mg/dl, nel prediabete questo valore è compreso tra 100 e 125 mg/dl, numeri non sufficienti per diagnosticare un diabete vero e proprio, ma che non dovrebbero essere presi alla leggera.
Fortunatamente, però, si tratta di una condizione reversibile. Tipicamente, per riportare la glicemia nella norma sono consigliati cambiamenti nello stile di vita che promuovano anche, se necessaria, un’adeguata perdita di peso.
Da questo punto di vista, l’alimentazione è un fattore da tenere sicuramente in considerazione e la quinoa sembra uno degli ingredienti del cambiamento necessario per combattere il prediabete.
Le proprietà della quinoa
La quinoa (Chenopodium quinoa Willd.) è una pianta erbacea originaria delle Ande sudamericane. Qui, le popolazioni Inca la consideravano un cibo sacro; in anni ben più recenti, la sua capacità di crescere in condizioni climatiche avverse e le sue proprietà nutrizionali hanno fatto crescere esponenzialmente l’interesse nei suoi confronti.
La quinoa è resistente al freddo e alla siccità ed è costituita da una grande quantità di proteine di qualità elevata, in grado di apportare tutti gli aminoacidi essenziali che devono essere assunti con il cibo. Non contiene però glutine, ed è quindi adatta anche a chi è celiaco o sensibile a questa sostanza. Inoltre è una fonte di grassi insaturi alleati della salute, di minerali, di fibre e carboidrati complessi, di polifenoli, di antiossidanti e di vitamine.
I benefici della quinoa
La presenza di fibre e carboidrati complessi fa sì che la quinoa sia un cibo a basso indice glicemico, cioè che non causi i ripidi picchi di glicemia postprandiale associati al diabete.
Per di più, anche i polifenoli della quinoa sembrano aiutare a tenere sotto controllo i livelli di glicemia dopo i pasti. Probabilmente questo effetto è dovuto alla loro capacità di inibire la digestione dei carboidrati all’interno dell’apparato digerente.
Infine, la quinoa è meno ricca di carboidrati e più ricca di proteine e di grassi rispetto ai cereali. Per questo, mangiarla in sostituzione di prodotti a base di cereali può migliorare la gestione del peso e della circonferenza del girovita.
Per tutti questi motivi, chi si trova alle prese con il prediabete potrebbe ottenere benefici significativi dall’introduzione della quinoa nella propria dieta, soprattutto se la utilizza come ingrediente alternativo rispetto alla pasta e ad altri prodotti a base di cereali.
Fonti
- Díaz-Rizzolo DA et al. Glycaemia Fluctuations Improvement in Old-Age Prediabetic Subjects Consuming a Quinoa-Based Diet: A Pilot Study. Nutrients. 2022 Jun 1;14(11):2331. doi: 10.3390/nu14112331.
- Alvarez S et al. Prediabetes. StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK459332/
- Angeli V et al. Quinoa ( Chenopodium quinoa Willd.): An Overview of the Potentials of the “Golden Grain” and Socio-Economic and Environmental Aspects of Its Cultivation and Marketization. Foods. 2020 Feb 19;9(2):216. doi: 10.3390/foods9020216.